Una nuova esperienza nella musica antica
La nascita di un nuovo gruppo sottintende nuovi stimoli, nuove esigenze, nuove necessità. Dopo molti anni di militanza, i promotori di questa nuova avventura sentono l’urgenza di tornare allo spirito delle origini del movimento di ricerca sulla musica antica, rimettendo al centro dell’esperienza performativa le suggestioni del suono, la sua fecondità sensoriale.
La centralità del suono, infatti, è paradigma ideale e reale di una riscoperta degli strumenti e delle tecniche storiche, come dei luoghi storici: spazi che nutrono i sensi nobili della vista e dell’udito in un’esperienza percettiva di totalizzante bellezza.
Coerentemente con l’identità di coloro che hanno fondato il gruppo (Ugo Giani, Fabrizio Lepri, Stefano Lorenzetti), la progettualità generale dell’ensemble si costruisce sul costante colloquio tra le più avanzate acquisizioni della musicologia storica e le sperimentazioni della prassi esecutiva senza alcun interesse antiquario, bensì con la missione di rendere la musica sempre più viva e ‘parlante’ all’orizzonte dell’oggi. Per questo, la commistione di generi e repertori diversi dal mondo, dalla musica etnica alla musica contemporanea, è perseguito non nella prospettiva di una inerte giustapposizione, ma di una rivelatrice intersezione di saperi e di mondi percettivi: è il passato che parla al presente e il presente che guarda al passato.